Il verso è l'unità espressiva tipica della poesia.
Si può descrivere come ogni frase che combina insieme il ritmo, le parole e il senso; per questo ha una necessaria organizzazione che si fonda su due elementi principali quali la sillaba e l'accento (alcuni preferiscono indicarlo come ictus per distingerlo dall'accento tonico delle parole)
Formalmente si chiama verso ogni riga di una poesia e per consuetudine si intende la parte di poesia che viene enunciata con un respiro.
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La prima che è di un acqua tutta pura
Confessa che non ha una preferenza
Sul piano, su una valle o su un’altura
Cadrà contenta e non fa differenza
Rinfrescherà e calmerà l’arsura
Di chi dell’acqua non può fare senza
Accetta ogni sua destinazione
Come fosse per lei una missione
... (Rimaiolo - Sette ottave per due gocce)
È chiaramente formato da sillabe, che possono variare nel numero. Non mancano esempi di poeti che hanno usato versi costituiti da un numero di sillabe spropositato.
Verso di trentacinque sillabe:
E ammirami per il mio calore e per la mia fede: mentre io ti parlerò di Percy l’arcangelo e di Walt Whitman, un uomo,...
(A.de Bosis, Giovine che mi guardi parlare, v 13)
Verso di trenta sillabe:
Alto è il muro che fiancheggia la mia strada, e la sua nudità rettilinea si prolunga nell’infinito.
(A. Negri, Il muro, v 1)
Verso di 19 sillabe:
e berrà del suo vino, torchiato le sere d’autunno in cantina
(C. Pavese, Atlantic Oil, v 32)